Lunedì, 28 Novembre 2011 01:48

Dopo la Festa della Toscana

Scritto da  Gerardo

Intorno al tema Una, molte Toscane. Ancora sul ruolo della Toscana nella costruzione della identità nazionale, il Centro Internazionale per lo Studio del Religioso Contemporaneo, a San Gimignano, il 25 novembre scorso, ha presentato la seconda Giornata di studio in occasione della Festa della Toscana 2011.
Nel seguito, il comunicato stampa finale e alcune immagini dell'evento.



Comunicato stampa finale

Il Comune di San Gimignano per il tramite del Centro Internazionale di Studi sul Religioso Contemporanneo di San Gimignano/CISRECO ha voluto partecipare alla celebrazione della Festa della Toscana di questo anno, che ha per tema “Una storia, tante diversità”.
Lo ha fatto organizzando venerdì 25 novembre, a mo’ di viatico, una giornata di studio dal titolo: Una, molte Toscane. Ancora sul ruolo della Toscana nella costruzione della identità nazionale. In attesa del 30 novembre, giorno canonico della Festa.
Lo ha voluto fare approfondendo i temi trattati nella Giornata organizzata nel 2010 in cui si era riflettuto su due nodi fondamentali: il ruolo del mondo contadino nella struttura economico sociale della regione e a quello della religiosità.

La giornata è iniziata con i saluti non formali del Sindaco di San Gimignano, Giacomo Bassi e di Niccolò Guicciardini, Presidente della Commissione Cultura del Consiglio Provinciale di Siena. Dopo l’introduzione di Arnaldo Nesti, Direttore scientifico del CISRECO, i lavori sono opportunamente iniziati con un circostanziato ricordo di due grandi storici della Toscana moderna e contemporanea, economica e sociale, venuti a mancare da poco: vale a dire Giorgio Mori e Reginaldo Cianferoni. Lo hanno fatto da par loro Mario Caciagli e Paolo De Simonis.
Quindi è iniziato un approfondito excursus su singole realtà della Toscana, ove si sono combinati specifici luoghi geografici, personalità di spicco del mondo religioso, feste e rituali contadini, associazioni religiose: analizzando politiche identitarie nelle campagne senesi, prelati cattolici del pistoiese, celebrazioni della Befana a Barga, associazionismo cattolico in Valdelsa, etc.
Ne sono stati relatori Pietro Meloni (il quale si è soffermato anche sulla metodologia della ricerca folk lorica), Tebro Sottili, Maria Teresa Ercolini, Simona Meucci, Roberta Geri, Tiziana Garofalo.

Ha concluso i lavori una lunga e densa lezione di Franco Cardini su identità e diversità della Toscana. E’ stata al tempo stesso una carrellata storica (dagli Etruschi all’Unità italiana attraverso la contessa Matilde, Dante, Pietro Leopoldo, etc) e un continuo interrogarsi su cosa voglia dire toscanità e che cosa significhi identità oggi. Soprattutto in un momento in cui la globalizzazione sembra appiattire tutto e tutto si fa confuso e le falsificazioni hanno uguale peso delle serie ricerche storiche e antropologiche.
Grande importanza assume in questa disamina tener conto delle tradizioni religiose e una nuova ridefinizione di “continuità” che sempre più si mostra come un insieme di fratture più o meno piccole, inverando ancor più l’adagio che le tradizioni hanno sempre la meglio sulle rivoluzioni.

Giuseppe Picone
San Gimignano, 26 novembre 2011


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