Comunicato stampa finale
Il Comune di San Gimignano per il tramite del Centro Internazionale di Studi sul Religioso Contemporanneo di San Gimignano/CISRECO ha voluto partecipare alla celebrazione della Festa della Toscana di questo anno, che ha per tema “Una storia, tante diversità”.
Lo ha fatto organizzando venerdì 25 novembre, a mo’ di viatico, una giornata di studio dal titolo: Una, molte Toscane. Ancora sul ruolo della Toscana nella costruzione della identità nazionale. In attesa del 30 novembre, giorno canonico della Festa.
Lo ha voluto fare approfondendo i temi trattati nella Giornata organizzata nel 2010 in cui si era riflettuto su due nodi fondamentali: il ruolo del mondo contadino nella struttura economico sociale della regione e a quello della religiosità.
La giornata è iniziata con i saluti non formali del Sindaco di San Gimignano, Giacomo Bassi e di Niccolò Guicciardini, Presidente della Commissione Cultura del Consiglio Provinciale di Siena. Dopo l’introduzione di Arnaldo Nesti, Direttore scientifico del CISRECO, i lavori sono opportunamente iniziati con un circostanziato ricordo di due grandi storici della Toscana moderna e contemporanea, economica e sociale, venuti a mancare da poco: vale a dire Giorgio Mori e Reginaldo Cianferoni. Lo hanno fatto da par loro Mario Caciagli e Paolo De Simonis.
Quindi è iniziato un approfondito excursus su singole realtà della Toscana, ove si sono combinati specifici luoghi geografici, personalità di spicco del mondo religioso, feste e rituali contadini, associazioni religiose: analizzando politiche identitarie nelle campagne senesi, prelati cattolici del pistoiese, celebrazioni della Befana a Barga, associazionismo cattolico in Valdelsa, etc.
Ne sono stati relatori Pietro Meloni (il quale si è soffermato anche sulla metodologia della ricerca folk lorica), Tebro Sottili, Maria Teresa Ercolini, Simona Meucci, Roberta Geri, Tiziana Garofalo.
Ha concluso i lavori una lunga e densa lezione di Franco Cardini su identità e diversità della Toscana. E’ stata al tempo stesso una carrellata storica (dagli Etruschi all’Unità italiana attraverso la contessa Matilde, Dante, Pietro Leopoldo, etc) e un continuo interrogarsi su cosa voglia dire toscanità e che cosa significhi identità oggi. Soprattutto in un momento in cui la globalizzazione sembra appiattire tutto e tutto si fa confuso e le falsificazioni hanno uguale peso delle serie ricerche storiche e antropologiche.
Grande importanza assume in questa disamina tener conto delle tradizioni religiose e una nuova ridefinizione di “continuità” che sempre più si mostra come un insieme di fratture più o meno piccole, inverando ancor più l’adagio che le tradizioni hanno sempre la meglio sulle rivoluzioni.
Giuseppe Picone
San Gimignano, 26 novembre 2011
Seguono immagini
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